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marianna_
view post Posted on 15/9/2009, 09:07




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A.R.A.M. Quartet Fanforum



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Il primo forum interamente dedicato al magico quartetto dei "Gruppi Vocali" vincitore della prima edizione di X Factor Italia<3!

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marianna_
view post Posted on 22/9/2009, 18:24




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- Il pericolo di essere liberi è il primo disco di inediti degli Aram Quartet,disponibile nei negozi di dischi e su piattaforme del digital download quali Itunes e Dada.Il primo singolo estratto è Il pericolo è il mio mestiere,con la musica di Luca Chiaravalli e testo di Kaballà..


Questa è la tracklist,commentata dagli ARAM Quartet: [fonte:https://www.facebook.com/note.php?note_id=91457606296]


IL PERICOLO È IL MIO MESTIERE
“Corro il pericolo
Di essere libero
Voglio difendermi
Arrendermi
Ma capire non so
Ti amo o no”
La crudeltà di una donna in una relazione sentimentale narrata come una spy-story. In amore la libertà può essere pericolosa, perché significa anche rinunciare alla persona che si ama. La musica rimanda alle colonne sonore cinematografiche degli Anni 60: trattandosi di una spy-story, nell’intro del brano ci siamo ispirati al celebre tema di “007”. È la prima traccia del cd “Il pericolo di essere liberi”, perché rappresenta il suono vintage con arrangiamenti di grande modernità dell’intero disco: Luca Chiaravalli è un autentico numero uno fra i compositori italiani.

OGGI VOGLIO BENE AL MONDO
“Anche se non sei con me
E mi sento il cielo addosso
E rido, piango, grido e penso che
Io sto bene così”
Una ballad rock possente anche nella coralità vocale. Cantiamo quel momento in cui ti senti in pace con te stesso, anche se hai appena vissuto un fatto negativo. Ti fermi a guardare il cielo e mentalmente sfogli l’album dei ricordi: la prima volta che hai visto il mare… la prima neve… il primo bacio…

LICENZA PER UCCIDERE
“Spara ancora colpisci più che puoi
Tu sai mirare al centro dei pensieri miei
Nessuna al mondo sa far male come te
Sto sanguinando ma dolore più non c’è”
Ancora la crudeltà nel gioco dell’amore, ma con un atteggiamento più masochista: lui muore per lei, ma soffrire per la donna che ama lo fa star bene, lo rende felice. Un brano pop con due elementi fortemente caratterizzanti: il pianoforte e le nostre voci in un altro arrangiamento corale imponente.

L’AMORE TUTTO PUÒ
“Cambiare tutto può
Dentro noi
Cambiare tutto può
Anche se il mondo non cambierà mai…”
Una delle poche speranze rimaste all’umanità: la forza dell’amore. Idealmente diviso in quattro capitoli, il testo descrive tutto ciò che l’amore “fa”, “dà”, “ha” e “sa”. È una canzone che sentiamo particolarmente nostra, perché è nata in una sera durante la nostra esperienza a “X Factor”: la musica è stata interamente composta da Antonio Maggio e Michele Cortese. Il successivo arrangiamento di Lucio Fabbri ha arricchito il brano, mantenendo l’atmosfera intima della chitarra acustica con cui è stato concepito da noi.

IL FUTURO NON È PIÙ QUELLO DI UNA VOLTA
“E consumiamo i sogni dentro la realtà
Che cambia in fretta, aumenta la velocità
E poi non siamo più disposti a credere
Che un giorno sarà diverso
Perchè il futuro si è perso”
È la traccia più rock del disco. Il titolo è una frase di Paul Valery ripresa dai writers sui muri di molte città. Nessuno ha mantenuto le promesse di un futuro migliore. La nostra canzone è una sorta di antitesi di “Imagine” di John Lennon, che sognava un mondo senza guerre e distruzione… Un sogno ancora irrealizzato, perché la situazione oggi è perfino peggiore. La disillusione per un futuro che si è perso, però, non cancella la nostra volontà di ritrovarlo. Perché il mondo “immaginato” da Lennon è un sogno che gli esseri umani uniti possono far avverare.

È GIÀ DOMENICA
“Per l’amore che dai
E per come lo fai
Resto qui e so
Che non voglio andar via
E che sia quel che sia
Ora che
Sono ormai schiavo di te”
Pensato inizialmente per chitarra e archi, si è evoluto in un rock infuocato con riff di chitarra alla Jimi Hendrix. Narra l’anima più “carnale” e positivamente “perversa” dell’amore attraverso una coppia che trascorre l’intero weekend in un’incandescente comunione di corpi e sensi.


RITA NON HA PIETÀ
“Coi ragazzi è distratta
Ma è un’amante perfetta
Tra le braccia di lei”
Un triangolo sentimentale con protagonista una donna bisex, che non mostra alcuna pietà nel far comprendere al fidanzato la propria visione di amore libero a 360 gradi. Affrontiamo il tema della bisessualità in modo leggero e senza alcun pregiudizio. Sonorità rock con l’arrangiamento vocale più complesso e affascinante: come se gli Earth Wind & Fire cantassero gli Oasis.


TROPPO BELLA PER ME
“Ma così tu mi fai impazzire
Sei più bella quando dici no
E chissà se poi mi conviene
Sei così calda che mi brucerò”
Innamorarsi di una donna irraggiungibile. E nel caso di questo brano, arrivare a gioire di questa delusione d’amore, perché la persona invano corteggiata basa la propria esistenza su valori futili come la ricchezza e il potere. La musica ha un’impronta brit-pop con un’interpretazione vocale simpaticamente sperimentale.

COME QUANDO FUORI PIOVE
“Gioco a carte con i miei pensieri
E mi perdo in fiumi di parole
Dovrei, credo, reagire
Smetterla poi di isolarmi
Ritrovar me stesso con gli altri!”
L’esecuzione vocalmente più corale del disco al servizio di una ballad pop che invece parla di solitudine. Un uomo solo con se stesso e i suoi pensieri, che medita su un amore perduto accompagnato soltanto dal rumore della pioggia che batte sulla finestra.

100 FAVOLE FA
“C'era una volta...
C'era ma non c'è più
La dolce principessa è certo che non sei tu
Eppure cerchi il tuo amore tra i ragazzi in città
Come 100 favole fa”
Suoni brit-pop con cori beatlesiani per una spensierata favola metropolitana moderna, che gioca con gli stereotipi delle fiabe e della vita quotidiana per raccontare una storia eterna: la ricerca del vero amore.

CONTO FINO A 3
“Sembra facile
Conto fino a tre
Mosso come la fotografia
Di un uomo in bilico…
Di un uomo in bilico…
Di un uomo libero”
Un esame di coscienza fra dubbi e consapevolezze. Tutto quello che abbiamo conquistato è sempre frutto di ciò che siamo stati e di come ci siamo comportati con il prossimo. Il suono raffinato degli archi di Lucio Fabbri sottolinea questa interazione con la vita.


LETTERA DAL FRONTE
“Siamo noi a lottare contro di noi
La guerra genera la guerra e non esistono eroi
ma solo uomini come noi, come noi”
Una ballad oscura ed emozionante contro la follia dell’uomo, che in tutti questi secoli non ha mai perso occasione per sfogare la sua natura più aggressiva, becera e incosciente. Sul piano vocale non è un’interpretazione canonica, infatti le nostre voci si muovono soprattutto su toni bassi in contrapposizione con il grido di dolore contro la guerra. Il testo è di Raffaelle Simone
 
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